Arrivato in Europa dalla Spagna circa 500 anni fa, dopo aver viaggiato dal Sudamerica, il pomodoro ha trovato in Italia il suo regno. Icona indiscussa della nostra cucina, oggi vive una seconda vita come simbolo di creatività e sperimentazione. È pomodoro mania: dagli chef stellati alla mixology, passando per la pasticceria, il “re rosso” invade nuovi territori con proposte che sfidano le convenzioni e accendono la curiosità.
Da Parma con amore: il nuovo ristorante Mutti
Chi ha detto che un ristorante aziendale debba essere noioso? Mutti, leader europeo nel settore dei derivati del pomodoro, ha da poco inaugurato il suo spazio a Parma, disegnato dall’archistar Michele De Lucchi. Si chiama Quisimangia, e in questo ristorante anche il pavimento è un omaggio al pomodoro, realizzato con materiali riciclati dagli scarti di produzione. In cucina, lo chef stellato Enrico Bartolini celebra l’ingrediente in ogni piatto, trasformando il ristorante in un’esperienza sensoriale unica. Per ora aperto solo ai dipendenti, il progetto punta a diventare un punto di riferimento per il territorio, integrando sostenibilità, design e, ovviamente, cucina d’eccellenza.
Panettone al pomodoro: tradizione e audacia
Lo abbiamo visto di tutte le forme, gusti e colori, ma ora il panettone natalizio ha un nuovo alleato: il pomodoro. La Roqqa, boutique hotel affacciato sulla costa toscana, ha lanciato un’edizione limitata di panettone al pomodoro firmata dallo chef Francesco Ferretti. L’idea nasce da un piatto signature del ristorante, lo Spaghetto Otto Pomodori, e porta i pomodori canditi – provenienti da un progetto sociale di agricoltura biologica – direttamente nell’impasto. Il risultato? Una fusione equilibrata di dolcezza e acidità, arricchita dalle note del cioccolato al lampone. Disponibile a 45 euro al chilo, è la perfetta sintesi tra gusto e impegno sociale.
Cocktail al pomodoro: il nuovo twist della mixology
Il pomodoro sta rubando la scena anche nei cocktail bar, trasformandosi in protagonista di drink che rompono gli schemi. Casa Marrazzo, storica azienda campana, ha collaborato con mixologist di fama per portare il pomodoro dalla tavola al bicchiere. Alla Amalfi Coast Cocktail Week, drink come il Reginella – con un cordiale di pizzaiola a base di Pomodoro San Marzano DOP – hanno dimostrato che il rosso può essere sorprendente anche nei calici.
E che dire del Casa Maria, firmato dal bar Cinquanta – Spirito Italiano di Pagani? Ispirato alla pizza provola e pomodoro, questo twist sul Bloody Mary include una vodka ridistillata con provola affumicata e uno sciroppo di conserva San Marzano. Un mix che cattura il cuore della Campania in un sorso.
Oltre il cibo: un ingrediente trasformista
La versatilità del pomodoro sembra non avere limiti. Non solo pasticceria (finanche la gelateria, come dimostra il maritozzo con gelato al datterino) e mixology, ma anche collaborazioni tra design e sostenibilità, come dimostrato dal ristorante Mutti. È l’ingrediente che riesce a connettere mondi diversi, dai piatti stellati di Don Alfonso 1890 )ottenuti selezionando varietà e origini sempre più pregiate) ai cocktail più innovativi, fino a trasformarsi in simbolo di inclusione sociale, come nel progetto dell’Orto Giusto per il panettone di La Roqqa.
Anche oltreoceano il pomodoro conquista i palati più esigenti: a New York, lo chef tre stelle Michelin Daniel Humm ha definito gli spaghetti al pomodoro di Sistina “i più incredibili della città”. Merito dello chef Giuseppe Bruno, che combina pomodori vesuviani selezionati, olio siciliano di alta qualità e pasta artigianale di Gragnano per celebrare al meglio la semplicità italiana.
La pomodoro mania non è solo una moda, ma una celebrazione del frutto rosso più amato al mondo e della creatività italiana. Se un tempo bastava una passata per conquistare il mondo, oggi il pomodoro punta ancora più in alto. E chissà quali altri orizzonti esplorerà domani.