Il tamarindo, con il suo sapore dolce-acidulo e le sue origini tropicali, sta conquistando l’interesse di sempre più persone. Se non lo sai, si presenta come una sorta di baccello legnoso che contiene dei semi avvolti in una polpa marrone, dal sapore acidulo: somiglia al dattero, ed è per questo che viene anche denominato “dattero dell’India”. Fino agli anni ’60 era già famoso come sciroppo per dissetarsi durante le calde giornate estive, nella versione famosa “Estratto di Tamarindo” di Carlo Erba, ma oggi, grazie all’interesse per le cucine internazionali, il tamarindo sta vivendo una seconda giovinezza. Oltre a essere utilizzato per piatti dolci e salati, la sua bevanda sta suscitando curiosità per il suo gusto diverso e rinfrescante, perfetta per chi vuole esplorare sapori nuovi.
Le proprietà del tamarindo
La bevanda di tamarindo viene anche utilizzata anche per le sue proprietà benefiche, specialmente nella medicina ayurvedica. Si ritiene che il tamarindo aiuti a gestire problemi di digestione, favorendo il corretto funzionamento dell’apparato digerente. La polpa di tamarindo, infatti, contiene acidi della frutta come l’acido tartarico e l’acido malico, che le conferiscono quel sapore acidulo, ma sono anche utili per stimolare la digestione.
Secondo la medicina ayurvedica, il tamarindo è anche efficace nel gestire la costipazione grazie alle sue proprietà lassative naturali – basta sciogliere un po’ di tamarindo in acqua tiepida e berlo prima di andare a dormire. Inoltre, si crede che questo frutto possa contribuire a migliorare la funzionalità epatica, proteggendo le cellule del fegato dai radicali liberi. È una fonte naturale di antiossidanti e contiene fibre che favoriscono il transito intestinale, rendendolo perfetto per chi vuole prendersi cura del proprio corpo in modo naturale.
Sempre secondo la medicina Ayurvedica, in autunno una bevanda calda al tamarindo è utile per la congestione nasale e il raffreddore grazie alla sua potenza Ushna (calda) e alle sue proprietà equilibranti del Kapha (coesione). Aiuta a rimuovere il catarro dalle vie respiratorie e dà sollievo in caso di ostruzione nasale e raffreddore.
Dove trovare il tamarindo
Oggi è possibile acquistare il tamarindo in diverse forme, rendendolo accessibile a tutti. Si parte dai baccelli freschi, che si possono aprire per estrarne la polpa, fino alle versioni più pratiche come lo sciroppo di tamarindo, perfetto per preparare bevande o cocktail. Il frutto e la pasta di tamarindo si trovano in quasi tutti i negozi di alimentari asiatici e africani, mentre lo sciroppo già famoso in Italia da un secolo si trova in quasi tutti i supermercati.
A volte si riesce a trovare anche la marmellata di tamarindo, utile non solo come golosità da spalmare, ma anche per regolare l’intestino in modo delicato. Provare la bevanda di tamarindo non è solo un modo per esplorare nuovi sapori, ma anche un’occasione per scoprire un frutto dalle proprietà benefiche che può accompagnarci nella routine quotidiana.
Curiosità sul tamarindo
Un fatto molto curioso sul tamarindo è che molto probabilmente l’avrai già assaggiato, quando hai mangiato il cocktail di gamberi: la salsa rosa contiene la salsa Worcestershire, e l’ingrediente che conferisce alla salsa il suo sapore unico è proprio il tamarindo, il frutto del Tamarindus indica.
E poi, un albero di tamarindo ha una vita media di 10-15 anni e produce tra i 50 e i 100 kg di frutta nel corso della sua vita. Si dice che in alcune parti della Ghana, le tribù possano utilizzare la polpa di tamarindo come conservante.
Infine, devi sapere che se tieni i semi di tamarindo, li puoi usare gelificante per le tue conserve: infatti emette naturalmente una pectina, che col calore si sprigiona e lavora come addensante.