L’eccellenza della Candonga Fragola Top Quality® raccontata da Carmela Suriano

Articolo in collaborazione con Club Candonga

IL  CLUB CANDONGA  ALCUNI NUMERI

  2013 anno di fondazione
  20 produttori
  400 ettari
  80% Italia
  20% Germania, Austria e Svizzera
  27 kcal per 100 grammi di fragole

A tu per tu con la general manager di Planitalia, che ha introdotto la varietà Sabrosa in Italia oltre 10 anni fa. I segreti di questo frutto gourmet di successo e i nuovi progetti del Club Candonga, consorzio dei produttori lucani.

In Italia la Basilicata è senza dubbio “il posto delle fragole”, per dirla con un celebre film di Ingmar Bergman. Questa piccola regione del Sud negli ultimi anni si è imposta come terra d’elezione della produzione nazionale di fragole d’eccellenza, scalzando il primato del Veneto e della Campania. Il merito è soprattutto di una cultivar speciale, la varietà spagnola Sabrosa, che ha trovato nella piana del Metapontino l’habitat ideale per coltivare frutti dalle caratteristiche organolettiche superiori. Carmela Suriano, general manager di Planitalia, l’azienda che oltre 10 anni fa ha introdotto la varietà nel nostro Paese, ci aiuta a comprendere il segreto del successo di questo frutto decisamente gourmet.

Perché proprio in Basilicata?

I punti di forza della fragolicoltura lucana sono, da un lato le condizioni pedoclimatiche, dall’altro le tecniche colturali adottate. I terreni fertili della piana del Metapontino, la qualità delle acque, il sole e le temperature miti, ma anche la professionalità dei produttori agricoli locali, che hanno introdotto sistemi innovativi e a basso impatto ambientale. L’insieme di questi fattori ha permesso di esaltare le caratteristiche della cultivar Sabrosa, per la cui valorizzazione nel 2013 è nato un Consorzio, il Club Candonga, che vede la partecipazione dei produttori lucani che producono questa varietà e commercializzano la fragola lucana in Italia e all’estero con il marchio Candonga Fragola Top Quality®.

Quali sono i tratti distintivi della Candonga Fragola Top Quality®?

La bellezza dei suoi frutti di colore rosso brillante e armonioso, la forma conica allungata, ma soprattutto le sue caratteristiche organolettiche. La polpa è soda e aromatica, il sapore succoso.  Ha un ottimo ed equilibrato rapporto acidi/zuccheri, con un grado zuccherino intorno ai 10° Brix. Inoltre, il profumo è fresco e persistente e la shelf-life è elevata, consentendole di conservare la sua croccantezza e succosità per diversi giorni.

Quali sono le finalità del Club Candonga?

Il Consorzio si pone l’obiettivo di valorizzare la fragola della varietà Sabrosa prodotta in Basilicata attraverso iniziative di marketing e comunicazione per informare il mercato sulle caratteristiche peculiari di questo prodotto. Il marchio commerciale Candonga Fragola Top Quality® è stato creato per tutelare la produzione e distinguerla dalle altre, veicolando il messaggio dell’alta qualità che la contraddistingue.

In quale attività è attualmente impegnato il Club Candonga?

Di recente abbiamo partecipato alla cerimonia di inaugurazione di “Matera Capitale della Cultura 2019”, omaggiando la Città dei Sassi con un flash mob pubblicato sul web. Oltre alle consuete iniziative di marketing e comunicazione (fiere di settore, presenza pubblicitaria sui media), quest’anno, e più precisamente  il 25 aprile, lanceremo “Fragola on the road”, un evento finalizzato a promuovere la fragola lucana e il territorio in cui viene prodotta a buyer, food blogger e stampa di settore.

 

Il 2019 segna una novità nel packaging: l’introduzione del QR Code. Di che si tratta?

Vogliamo favorire una maggiore tracciabilità della Candonga Fragola Top Quality®. Per questo da quest’anno ogni socio del Club ha un suo QR Code tramite il quale il consumatore può conoscere chi ha prodotto le fragole che ha acquistato, dove e come sono state prodotte. È un modo per avvicinare il produttore al consumatore e far conoscere a quest’ultimo il territorio e il lavoro che c’è dietro ad ogni cestino delle nostre fragole.

Jessica Bordoni

Milanese giramondo, giornalista professionista dal 2015. Scrive di food&wine su varie testate, tra cui Civiltà del bere, Il Giornale e Le Guide di Repubblica.