Frutta, verdura e… cinema. Nella storia della settima arte sono tanti i registi che hanno deciso di cimentarsi con film sul cibo, parlando di agricoltura e tutto ciò che ruota attorno. Per non parlare delle pellicole – romantiche, drammatiche comiche, d’azione – in cui una pianta o un prodotto della terra sono diventati “protagonisti” di una scena chiave, se non addirittura l’emblema del film stesso. Non ve ne viene in mente neanche uno?
Ecco la nostra top five, e sono sicura che per almeno un paio non potrete fare a meno di esclamare: “Questo l’ho visto, è bellissimo!” Chi scrive se li è guardati tutti (alcuni anche più di una volta).
Film sul cibo cult
Pomodori verdi fritti alla fermata del treno
Un po’ commedia, un po’ dramma, un po’ giallo, questo film americano di Jon Avnet tratto dal romanzo di Fannie Flagg si è aggiudicato ben due candidature all’Oscar e tre ai Golden Globes. Il suo successo ha attraversato le generazioni e ancora oggi è considerato un piccolo capolavoro della produzione cinematografica anni Novanta. La storia, tutta al femminile, rievoca la vita di due donne anticonformiste e coraggiose, Idgie e Ruth, che negli anni Trenta gestivano il Whistle Stop Cafè, situato alla fermata di un treno, che oggi non c’è più, nello Stato di Alabama.
Inutile dire che la specialità della casa erano proprio i pomodori verdi fritti. Volete cucinarli anche voi a casa? Tra i tanti siti che propongono la ricetta originale del film c’è anche La Cucina Italiana.
Il posto delle fragole
Questa pellicola del regista svedese Ingmar Bergman, dopo l’uscita nel 1957 fece incetta di riconoscimenti tra cui l’Orso d’oro al Festival di Berlino, il premio della critica al Festival del Cinema di Venezia e il Nastro d’argento. Il protagonista, l’anziano e illustre batteriologo Isak Borg, è in macchina verso Stoccolma, dove deve ritirare l’ennesimo premio accademico. Durante il viaggio torna nei luoghi della sua gioventù e viene travolto dai ricordi, fino a rivedere in sogno la cugina Sara (di cui si era innamorato da ragazzo) intenta a raccogliere le fragole del giardino, correlativo oggettivo della sua giovinezza perduta. Oggi lo definiremmo un road movie esistenziale. Di sicuro è una grandiosa riflessione sul senso della vita, le sue gioie e i suoi fallimenti.
Le regole della casa del sidro
Dall’omonimo libro di John Irving, questa pellicola del 1999 firmata dallo svedese Lasse Hallström (lo stesso di Buon compleanno Mr Grape e Chocolat) può vantare attori del calibro di Charlize Theron, Michael Caine e Tobey Maguire. La vicenda ruota attorno a Homer, che cresce in un orfanotrofio fino a quando, fattosi ragazzo, non decide di partire per lavorare in un’azienda dove si coltivano le mele e si produce il sidro. Qui Homer si innamora di Candy, la fidanzata del proprietario, e fa il pieno di esperienze, per poi convincersi che il suo posto è all’orfanotrofio, dove sostituisce il suo maestro Wilbur, ormai anziano, nella gestione della struttura.
Se dopo aver (ri)visto questo film vi viene voglia di provare a fare un sidro di mele in casa, potete affidarvi a Wiki How.
Il giardino dei limoni
Questo film, diretto nel 2008 dal regista israeliano Eran Riklis (lo stesso de La sposa siriana), trae spunto da una storia vera: la battaglia legale di una coltivatrice palestinese che abita in Cisgiordania e cerca di difendere il proprio limoneto di famiglia, arrivando fino alla Corte Suprema d’Israele. L’appezzamento deve essere sradicato per fare posto alla nuova dimora del primo ministro della Difesa israeliano, la cui moglie, inaspettatamente, si trova alla fine a parteggiare per la donna, consapevole dei soprusi che sta subendo.
Il film sulla ristorazione cult: Ratotouille
Tra i film sul cibo più amati degli anni Duemila, questo capolavoro della Pixar è riuscito nell’impresa di rendere simpatici anche i famigerati roditori. La figura centrale è quella di Remy, giovane topolino dall’olfatto e gusto raffinatissimi (!) che vive nella soffitta di una casa di campagna e sogna di fare il cuoco a Parigi. La creazione simbolo della sua ricerca culinaria è la ratatouille, una pietanza tradizionale provenzale a base di verdura stufata. Per gli appassionati di linguistica: nella scelta del piatto gli autori hanno giocato sulla pronuncia del termine ratto (in francese rat).
Volete preparare la ratatouille esattamente come fa il piccolo grande Remy? Anche in questo caso, sul web c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Ecco la versione del blog Le ricette di Mirzia.