Cervati, storico portabandiera dell’Aglio Polesano Dop

Cervati, storico portabandiera dell’Aglio Polesano Dop
Cervati, storico portabandiera dell’Aglio Polesano Dop
Articolo in collaborazione con Cervati

Sempre pronta a rispondere alle esigenze del mercato globale, Cervati Import Export è orgogliosamente fiera di essere un’azienda familiare, oggi alla terza generazione con la ceo Federica Girotto.

La storia comincia negli anni Sessanta a Gavello, in provincia di Rovigo, dove Fernando Cervati avvia l’attività di produttore e commerciante di aglio di origine veneta. Il lavoro ingrana e ben presto il marchio conquista l’apprezzamento di numerosi clienti sia locali sia oltreconfine.

 

Negli anni Settanta arrivano anche i primi premi e verso la fine degli anni Novanta – sotto la guida di Lauretta Cervati, figlia del fondatore –  l’azienda si trasforma in una fiorente Import Export. Vengono inaugurati gli stabilimenti di Villadose (Rovigo) e Cervati si impone come uno dei nomi di riferimento in Italia nella produzione di aglio di qualità.

 

Tra le eccellenze targate Cervati non può mancare l’aglio bianco Polesano Dop.

«Questa varietà colpisce subito lo sguardo con il suo colore bianco lucente e la forma regolare e compatta», spiega la titolare Federica Girotto. «Il profumo è delicato e l’aroma intenso, per nulla pungente, ma molto persistente. La sua elevata conservabilità non ha paragoni con altri agli sul mercato».

 

 

Uno studio commissionato dal Consorzio di tutela dell’aglio bianco Polesano Dop all’Università di Padova ha, infatti, dimostrato il maggiore contenuto di sostanza secca – indice di migliore conservabilità – rispetto all’aglio estero, nonché caratteristiche nutrizionali decisamente superiori.

 

Cosa lo rende così speciale, tanto da meritarsi l’appellativo di “oro bianco del Polesine”?

«Il luogo in cui nasce prima di tutto: una trentina di comuni tra il basso corso dei fiumi Po e Adige. Viene coltivato su terreni alluvionali ricchi di calcio, magnesio, fosforo e potassio. Un’area particolarmente favorevole per il clima tipicamente temperato e asciutto».

 

Da non dimenticare anche il fattore umano, il legame profondo con il territorio e le sue tradizioni.

«Dietro a questa produzione c’è l’esperienza contadina tramandata di padre in figlio. Penso in particolare all’abilità, affinata nel tempo, di selezionare a mano le “teste” migliori da cui ricavare il materiale da seminare e le particolari lavorazioni eseguite a mano: la treccia, detta “resta”, il treccione, il grappolo e il grappolone».

 

Come gustarlo?

«La lunga shelf-life e la versatilità hanno conquistato il grande pubblico, ma anche gli chef nazionali più attenti alla qualità delle materie prime. Tra i tanti cito Andrea Cesaro, chef padovano di Montagnana, attualmente impegnato nel programma televisivo “Cuochi d’Italia” condotto da Alessandro Borghese, con cui abbiamo un rapporto di stretta collaborazione».

 

Ma l’expertise di Cervati sull’aglio è a 360 gradi.

«Abbiamo sviluppato una linea biologica italiana, Bio Nature, nata dalla collaborazione con alcuni produttori storici, certificati secondo i regolamenti comunitari, che utilizzano tecniche di coltivazione naturali ed escludono l’uso di fitofarmaci e fertilizzanti di sintesi chimica. Cervati, inoltre possiede una propria azienda agricola biologica, Lauretta, situata nell’area polesana maggiormenete vocata alla produzione dell’aglio Dop».

Jessica Bordoni

Milanese giramondo, giornalista professionista dal 2015. Scrive di food&wine su varie testate, tra cui Civiltà del bere, Il Giornale e Le Guide di Repubblica.