Nel cuore di Barcellona, un team di giovani imprenditori ha portato a compimento una straordinaria impresa: coltivare una delle fragole più pregiate al mondo, la Oku Berry, originaria delle Alpi giapponesi. Dietro AloAlto, l’azienda spagnola che ha reso possibile questo progetto, ci sono Alejandro Casacuberta, Mauricio Cano e Carlos Vallhonrat. La Oku Berry non è una fragola qualunque: il suo sapore dolce con note floreali, l’aroma intenso, la disponibilità annuale, la consistenza tenera e il rosso discreto ne fanno un prodotto d’élite, amato dai migliori chef, come Jordi Artal del due stelle Michelin Cinc Sentits. Coltivata con un metodo di agricoltura verticale indoor, la Oku Berry unisce sostenibilità e innovazione, garantendo una qualità ineguagliabile. Abbiamo intervistato Alejandro Casacuberto in esclusiva per voi.
L’intervista a Alejandro Casacuberta
Come è nata l’idea di importare la OKU Berry in Europa e quali sfide avete affrontato durante questo processo?
A: Le fragole locali sono sempre più acide, dure e prive di sapore, ed è diventato difficile trovare una fragola davvero buona. Conoscevamo la qualità della frutta giapponese grazie a viaggi passati e abbiamo deciso di esplorare le diverse varietà. Ci siamo resi conto che era necessario andare di persona in Giappone per trovare la migliore. Così, io e Mauricio abbiamo percorso 3.000 km, da nord a sud, visitando più di 40 fattorie e provando oltre 50 varietà di fragole. Comunicare con gli agricoltori tramite Google Translate non è stato semplice, ma alla fine abbiamo trovato una fattoria in una regione delle Alpi Giapponesi che coltivava la fragola perfetta. Non ci siamo fermati finché non siamo riusciti a portarla in Europa.
La OKU Berry è nota per il suo sapore e il suo aspetto unici. Quali sono le caratteristiche che la rendono così speciale?
La OKU Berry ha un valore di brix (percentuale di glucosio per grammo) doppio rispetto alle fragole locali, il che la rende incredibilmente saporita. Sprigiona un aroma molto intenso, ha un aspetto carnoso con “zigomi marcati” che catturano l’attenzione, ed è caratterizzata da una consistenza tenera e burrosa.
Aloalto si specializza nell’agricoltura verticale. Quali vantaggi offre questo metodo per il coltivo della OKU Berry e come influisce sulla sua qualità?
L’agricoltura verticale consente di produrre molto di più in meno spazio, ridurre fino al 90% il consumo di acqua e fare a meno di pesticidi. Grazie al controllo totale dell’ambiente, possiamo coltivare fragole di altissima qualità durante tutto l’anno, vicino ai centri urbani di qualsiasi città.
Quali tipi di ristoranti o mercati sono più interessati a questa esclusiva varietà di fragola?
Per ora vendiamo le nostre fragole a ristoranti stellati Michelin da 2 e 3 stelle, un prodotto che ha stupito anche i più grandi chef. A breve inizieremo a vendere il nostro Drop 001 a chi si è iscritto alla lista d’attesa sul nostro sito www.aloaltofoods.com. Sarà disponibile in quantità limitate, quindi solo i più veloci avranno l’opportunità di provarla.
La OKU Berry ha un prezzo elevato per la sua esclusività. Come gestite la percezione del consumatore rispetto al suo valore e al suo costo?
Come un buon orologio, un’auto di lusso o un tartufo, la OKU Berry è un prodotto che richiede molto lavoro, non è facile da creare o trovare e offre sempre un’esperienza unica.
Quali sono i piani futuri di Aloalto per l’espansione o l’introduzione di altre varietà speciali di frutta?
Abbiamo iniziato con Barcellona e Madrid, ma abbiamo già clienti interessati in altri Paesi. Il nostro obiettivo è lanciare coltivazioni in nuove città nei prossimi anni. Stiamo lavorando su nuove varietà di fragole e altri prodotti che introdurremo in futuro.
In Giappone, le frutta di alta qualità hanno un significato culturale importante. Come pensate di posizionare la OKU Berry nel mercato europeo, dove questa percezione potrebbe essere diversa?
La tradizione giapponese è unica, ma il mercato del lusso esiste in tutto il mondo. I clienti di questo segmento cercano sempre prodotti esclusivi per vivere esperienze uniche, e la OKU Berry si posiziona perfettamente in questo contesto.
Aloalto utilizza pratiche sostenibili nella sua produzione. Puoi raccontarci di più sulle iniziative ecologiche che state implementando?
Oltre alla riduzione di risorse come acqua, superficie e prodotti chimici, abbiamo un grande focus sull’efficienza energetica per ridurre la nostra impronta di carbonio e sviluppare tecnologie scalabili.
Come garantite che la OKU Berry coltivata in Spagna mantenga le stesse qualità di quelle del Giappone?
Non è stato facile. Abbiamo lavorato per mesi perfezionando ogni aspetto insieme al nostro contatto giapponese, a consulenti agricoli e attraverso molte prove per replicare tutte le condizioni necessarie per ottenere una OKU Berry autentica.
Infine, quale visione avete per il futuro dell’agricoltura verticale e il suo ruolo nell’alimentazione di alta qualità?
Crediamo che sia una metodologia in continua evoluzione, con un enorme potenziale. Occuperà un ruolo importante nel futuro dell’agricoltura e della produzione alimentare, rendendola più sostenibile e offrendo prodotti di qualità a un pubblico sempre più ampio.