Intervista a Mrs. Veggy: stagionalità, semplicità e un amore per il vegetale

Intervista content creator Mrs Veggy

Siamo molto affezionati a Clarissa, alias Mrs Veggy, e siamo felici di averla con noi per parlare di cucina vegetale e sostenibilità. Dopo aver già collaborato con lei in passato, Clarissa ci racconta come il progetto Mrs.Veggy sia diventato la sua nuova vita professionale, unendo la passione per il design al gusto delle sue ricette. In questa intervista, scopriamo come nasce la sua identità da creator, il suo amore per la stagionalità e i valori che animano ogni piatto, condivisi senza etichette o limitazioni: Mrs.Veggy parla a tutti, invitandoci a vivere la cucina in modo più consapevole.

content creator vegana

L’intervista

Ciao Clarissa! Prima di tutto, grazie mille per essere di nuovo qui con noi su FruitGourmet. Ricordiamo con piacere la nostra collaborazione sul progetto Melinda. Raccontaci un poʼ come è nato il tuo alter ego, Mrs.Veggy. Cosʼè che ti ha spinto a voler condividere la tua passione per la cucina vegetale con il mondo?

Ciao e grazie a voi per avermi accolta di nuovo!

Mrs.Veggy ha un inizio un poʼ particolare: nasce infatti senza nome e in maniera piuttosto riservata! Nel 2019 ho cominciato ad appassionarmi alla nutrizione e nel farlo mi sono avvicinata moltissimo allʼalimentazione vegetale. In quel momento, la mia fantasia in cucina era ai massimi storici e sentivo la necessità di appuntarmi da qualche parte ciò che stavo creando. Ho aperto dunque un profilo Instagram privato, da cui pubblicare foto e descrizione delle varie ricette ed esperimenti, come fossero dei semplici appunti miei, senza dosi o dettagli. Piano piano le persone che frequentavo e che ne venivano a conoscenza hanno cominciato a interessarsi e a chiedermi di avere accesso a questo archivio, ma è stato solo a maggio del 2020, dopo diversi mesi, che mio marito mi ha proposto di rendere il profilo pubblico perché, in fondo, cosa avevo da perdere? Poteva essere un modo per aiutare altre persone ad avvicinarsi a un’alimentazione più salutare, sostenibile e compassionevole. Insomma, nel migliore dei casi avrei potuto fare la differenza nella vita di qualcuno. Dopo un rapido brainstorming su quale potesse essere un nome adatto a un profilo come il mio, Mrs.Veggy ha assunto finalmente unʼidentità. Era il periodo del primo lockdown per la pandemia e questo mi ha permesso di investire diverso tempo nel progetto: il tempismo è stato perfetto tanto che che Mrs.Veggy ha cominciato a crescere piuttosto velocemente fino a diventare poi, un anno dopo circa, lʼinizio di un nuovo ed entusiasmante lavoro a tempo pieno.

La tua storia è un mix perfetto di design e cibo, due mondi che sembrano distanti ma che tu hai saputo far convivere. Quanto del tuo background da graphic designer influenza il modo in cui presenti le tue ricette sui social?

Primi di espandermi su tutti i principali social media, Instagram è stato il punto di partenza per il “progetto Mrs.Veggyˮ e, come sappiamo tutti, si tratta di una piattaforma in continua evoluzione. Quando ho cominciato a pubblicare le mie ricette, infatti, non esistevano ancora i reel, ma solamente i post fotografici. Io ho deciso da subito di distinguermi utilizzando dei layout grafici per pubblicare foto e descrizioni sotto forma di caroselli: il mio profilo aveva lʼaspetto di un magazine tutto da sfogliare e sono sicura che questo ha fatto davvero la differenza per i primi tempi, perché mi ha resa più memorabile. Alcuni miei follower ancora adesso, a distanza di anni, ricordano quei tempi e menzionano occasionalmente le mie copertine diverse da tutte le altre! In generale il mio background nel mondo del design aiuta a mantenere una certa impronta estetica che, sebbene non venga sempre percepita in maniera esplicita, fa da filo conduttore alla mia immagine sui social, mantenendola sempre sottilmente riconoscibile e gradevole (o almeno lo spero!).

cucina inclusiva

Una delle cose che i nostri lettori amano della tua cucina è la semplicità. Ma cucinare senza derivati animali a volte può sembrare più complicato, soprattutto per chi è abituato a cucinare con ingredienti e consistenze tradizionali. Qual è la tua esperienza in merito? È difficile?

Ciò che secondo me, in fondo, distingue la cucina vegetale da quella “tradizionaleˮ è lʼintenzionalità. Noi del primo mondo siamo cresciuti con una dieta senza limiti, dando per scontato ciò che mettiamo in pancia, ma quando cominci ad avvicinarti a unʼalimentazione di tipo diverso, che sia per salute o per interesse nel fare qualcosa di buono per il pianeta e per altri esseri viventi, devi necessariamente rimetterti in gioco, cambiare i tuoi schemi di pensiero, riadattare le tue abitudini. Questo, perlomeno allʼinizio, richiede un certo impegno ma penso che si tratti generalmente di una fase piacevole, in cui si riscopre che forse prendersi un attimo in più per fare le cose di tutti i giorni, i gesti di cura verso noi stessi, non è proprio una cattiva idea.

Come tutto, col tempo diventa più facile e automatizzato nella quotidianità, ma è innegabile che al momento, almeno in Italia, non viviamo ancora in una società organizzata per accontentare le persone che adottano queste nuove abitudini alimentari! Tuttavia, ho notato che negli ultimi anni anche qui da noi vi è una crescente tendenza di mercato verso certi approcci più consapevoli e intenzionali, dunque lo sforzo richiesto a parer mio è sempre minore e fra poco sarà quasi azzerato: osservando le tendenze allʼestero (parlo dei paesi meno legati alle loro tradizioni culinarie rispetto allʼItalia e quindi in più rapido cambiamento, come Germania, Spagna o Inghilterra), è infatti piuttosto facile intuire che stiamo andando incontro a una fase in cui decidere di mangiare vegetale sarà facile tanto quanto non farlo.

Parli spesso dellʼimportanza della stagionalità e dellʼeconomicità degli ingredienti. Qual è il tuo ortaggio o frutto di stagione preferito e perché? C’è qualche ricetta che non vedi lʼora di preparare quando arriva il suo periodo?

Questa domanda è troppo difficile per chi ama il cibo vegetale! Direi che ogni anno le mie preferenze cambiano ma se penso al 2024 la hit degli ultimi mesi è stata la pasta coi tenerumi, le foglie della zucchina serpente. Sono difficili da trovare nel nord Italia, ma per me sono incredibilmente buone!

La tua cucina vegetale è conosciuta per essere accessibile e accogliente, per tutti. Quanto pensi sia importante trasmettere un messaggio inclusivo, al di là delle etichette, attraverso le tue ricette?

Quello che a volte si tende a dimenticare è che la cucina 100% vegetale è particolarmente inclusiva: i vegetali stanno alla base della piramide alimentare e, ad eccezione di alcuni casi di allergie e patologie particolari, una tavola imbandita con verdure, legumi e cereali può accogliere chiunque. Quando mi capita di utilizzare il termine “veganˮ per etichettare le mie ricette, al contrario, la concezione comune è che quei piatti siano rivolti nello specifico a un gruppo ristretto di persone. Il mio desiderio è che questa idea piano piano sparisca dalla testa delle persone: le ricette “veganeˮ sono per tutti e veicolandole senza etichette trovo che sia più facile identificarle come tali, senza preconcetti.

Le tue ricette e i tuoi temi evolvono: quali temi ti stanno più a cuore oggi?

Sui miei canali ho parlato per diverso tempo solamente di cibo, in particolare proponendo ricette. Ritengo infatti che il cibo rivesta un ruolo fondamentale nelle nostre vite, ancor più se si è nati e cresciuti in Italia, e riuscire a cambiare le abitudini alimentari è uno dei passi più efficaci che possiamo mettere in atto, per noi stessi, per il pianeta e per chi lo abita. Tuttavia, man mano che i miei canali crescevano ho compreso che la mia influenza aumentava con essi e che avevo la possibilità di ispirare le persone anche su altri fronti. Non mi sono mai voluta porre come “maestra di vitaˮ ma spero sempre di poter essere lʼesempio che pur affrontando le difficoltà quotidiane e percorrendo una strada non sempre lineare è possibile fare la differenza e migliorarsi. In questa ottica ho deciso di portare online contenuti di diverso tipo, concentrandomi in particolare su alcuni aspetti in cui sento di aver qualcosa da dire o mostrare. Ho iniziato a parlare di cosmetica, ricordando a chi mi segue che è piuttosto facile avere una beauty routine cruelty free, di moda, per ispirare le persone ad acquistare più sostenibilmente e a utilizzare prima quello che già si possiede, di salute mentale, per far sì che non smetta di essere un tabù e per assicurarmi di non posizionarmi come modello inarrivabile. Gli argomenti che introduco ora rimangono in continua espansione ed evoluzione, in base a ciò che imparo, alle fasi di vita che sto passando e anche capendo ciò a cui il mio pubblico è più interessato.

Sul tuo sito e sui social, parli spesso di quanto sia importante unʼalimentazione consapevole. Non solo per il benessere personale, ma anche per lʼambiente e gli animali. Cʼè un messaggio particolare che speri di trasmettere a chi ti segue?

Avvicinarsi all’alimentazione vegetale significa centrare tre obiettivi: il proprio benessere, la salvaguardia dell’ambiente e il rispetto per gli animali. I benefici di questo cambiamento sono immensi e non bisogna lasciarsi scoraggiare dai preconcetti legati al veganismo. Ci tengo a far presente che, al giorno dʼoggi, già decidere di ridurre il consumo di prodotti animali, senza per forza porsi come obiettivo lʼesclusione totale, è un passo di grande rilevanza e risonanza sociale, e che la comunità vegana è sicuramente variegata ma per la mia esperienza oggi sento di poterla definire molto accogliente e calorosa, e molto meno esclusiva di quanto si pensi.

Infine, unʼultima domanda che sappiamo i nostri lettori adoreranno: se dovessi scegliere un solo ingrediente vegetale con cui cucinare per il resto della tua vita, quale sarebbe e perché?

Forse è una risposta scontata, ma direi il pomodoro. È un ortaggio incredibilmente versatile, che può assumere moltissime forme, che si adatta a vari stili di cucina e tradizioni culinarie, è ricco di umami (il quinto sapore fondamentale, assieme a dolce, amaro, acido, salato), è ottimo sia da cotto che da crudo, è facile da conservare tutto lʼanno, esiste in tante varietà… Insomma, cucinare senza pomodoro penso che sarebbe impossibile per me!