Raw food: una dieta vecchia milioni di anni
Sempre più spesso si sente parlare di raw food o di crudisimo, cioè di un dieta basata esclusivamente su alimenti vegetali crudi. Non si tratta solo di una moda ma di un regime alimentare che si rifà alle abitudini dei nostri antenati, quando l’uomo raccoglitore non conosceva ancora il fuoco e si alimentava prevalentemente di frutta, verdura cruda, semi e noci. In questo senso il crudismo nasce con l’uomo e si caratterizza come sua prima dieta in assoluto.
Ancora oggi, dopo millenni, le persone che preferiscono un’alimentazione crudista sono un numero significativo. Da un rapporto Eurispes del 2018 risulta che il 6,2% degli italiani si dichiara vegetariano e lo 0,09% vegano. Tra di essi il 32% segue una dieta crudista, spesso perché convinti degli effetti positivi di una tale alimentazione in termini di salute.
Perché includere più frutta e verdura cruda nella propria dieta?
Ovviamente non tutti sono attratti da un regime alimentare stringente come quello crudista, soprattutto per ragioni di gusto e di mancanza del tempo necessario per preparare piatti più elaborati e golosi basandosi su ingredienti completamente crudi. Tuttavia, per mantenere una buona salute, è buona norma includere il più possibile vegetali crudi nella propria alimentazione quotidiana in modo da trarre beneficio dalle loro caratteristiche nutrizionali ancora intatte.
Crudo o cotto: cosa cambia?
I vegetali consumati crudi mantengono tutte le proprietà nutrizionali, che vengono invece ridotte dai procedimenti di cottura. Le alte temperature protratte nel tempo causano infatti la perdita di alcune vitamine, come la C e la B, e delle albumine. Per questa ragione sono preferibili cotture brevi, a temperature non troppo alte, meglio se al vapore.
I benefici della frutta e della verdura cruda
Rispetto a quelli cotti, i vegetali crudi contengono più acqua, sali minerali e vitamine. Sono ricchi di antiossidanti e di enzimi che aiutano a digerire. Hanno anche un ottimo potere saziante e sono quindi grandi alleati per le diete dimagranti.
Essi infine evitano la “leucocitosi digestiva”, ovvero l’aumento fisiologico e temporaneo di leucociti (globuli bianchi) subito dopo l’ingestione del cibo. In altre parole, un’attivazione del sistema immunitario che a lungo andare può portare a indebolirlo. All’inizio del secolo scorso diversi ricercatori hanno scoperto che i leucociti raddoppiano o triplicano il loro numero dopo un pasto cotto, cosa che invece non succede mangiando vegetali crudi o anche solo iniziando il pasto con un piatto di verdure crude (Zuanon 2014).
Un trucco salutare: prima il crudo e poi il cotto
Un segreto per mantenere una buona salute generale sembra essere quindi quello di consumare i piatti crudi prima di quelli cotti. Nella cultura culinaria italiana l’insalata viene solitamente consumata come contorno e la frutta come dessert. Da un punto di vista salutistico sarebbe invece meglio iniziare il pasto con un’insalata, qualche verdura in pinzimonio, un frutto o addirittura un estratto di verdure. In questo modo evitiamo l’attivazione della leucocitosi digestiva e manteniamo intatte le sostanze già presenti nell’alimento che, insieme agli enzimi, ci garantiscono una sana digestione.