Al supermercato non l’avete mai visto. E non c’è da stupirsi. Il latte di pistacchio è più costoso rispetto ad altre tipologie di latte vegetale a base di frutta secca ma una volta che l’avrete assaggiato sarà difficile farne a meno.
Si può usare come bevanda fresca e dissetante, che si può usare per preparare cocktail alcolici e non oppure in pasticceria, ad esempio nel biancomangiare. Una delle cose che ci piace di più del preparare il latte vegetale in casa è che non buttiamo via niente perché, come vedremo sotto, in sostanza estraiamo il “succo” e usiamo la “polpa” per altre preparazioni.
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Inoltre questa bevanda vegetale è doppiamente sostenibile per l’ambiente dal momento in cui la pianta del pistacchio richiede una coltivazione non troppo impegnativa ed è utile contro l’erosione del terreno. Inoltre il pistacchio non necessita di molta acqua, a differenza ad esempio delle mandorle, e non causa disastri ambientali come accade per la coltivazione della soia, che ha bisogno di vaste zone di coltivazione causando deforestazioni (sappiamo tutti cosa succede in Amazzonia).
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Questa ricetta è una preparazione base per qualsiasi bevanda vegetale. Si può giocare con la proporzione di frutta secca, in base alla forza che vogliamo dare al nostro latte, e il pistacchio può essere sostituito da qualsiasi altra frutta secca come anacardi, arachidi, nocciole eccetera.
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Ricetta latte di pistacchio
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Ingredienti
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100 g di pistacchi sgusciati
500 ml di acqua
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Procedimento
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Pestare i pistacchi (non tostati), mescolarli nell’acqua, coprire con pellicola e lasciar macerare per 12 ore in frigorifero.
Trascorso questo tempo filtrare il liquido (che nel frattempo sarà diventato “latte”) e servire leggermente zuccherato e con qualche cubetto di ghiaccio.
Lo “scarto” dei pistacchi lo teniamo da parte, lo lasciamo essiccare un’ora in forno e lo usiamo o come granella o per la preparazione di biscotti.