Non avevo mai comprato una piantine aromatiche da balcone prima del lockdown di marzo 2020. Poi mi è successo quello che è accaduto a molti altri: la noia, lo sconforto, la nostalgia per i prati fioriti e l’improvviso, forzato interesse per la cucina, mi hanno spinto a guardare con occhi diversi le erbe aromatiche che occhieggiavo nei supermercati. Proprio così: la mia prima piantina è stata comprata in un supermercato. Era un vasetto di basilico avvolto nella plastica. L’ho appoggiato sopra il tavolo della cucina e l’ho lasciato lì. È morto dopo una settimana.
È da quel momento che in casa mia è iniziata una relazione disfunzionale con le piantine aromatiche. Ho ricomprato un basilico (stavolta preso in un posto più affidabile del Carrefour sotto casa). Il mio compagno ha deciso che il basilico necessitava di traslochi continui. La mattina lo appoggiava sul davanzale di una finestra esposta al sole mentre il pomeriggio la spostava sul terrazzo – che riceve il sole da dopo pranzo in poi. Lo innaffiava praticamente ogni giorno. È morto dopo qualche settimana.
L’epopea casalinga delle piante aromatiche
Ho comprato un’altra piantina di basilico. L’ho travasato subito in un posto più grande e l’ho appoggiato sul balcone. Nel frattempo faceva più caldo quindi avevo cura di innaffiarlo solo la mattina presto o il pomeriggio tardi. È sopravvissuto fino all’autunno e ci ho fatto tante buonissime insalate di pomodori, una volta perfino un pesto (da rubricare come “Una cosa divertente che non farò mai più). Abbiamo cominciato con gli acquisti compulsivi di piante aromatiche e non ci siamo più fermati fino all’autunno.
Abbiamo preso un prezzemolo, anche se non lo usiamo mai in cucina. Una salvia e una menta, di cui invece usiamo quantità invereconde e che non ricrescono mai abbastanza in fretta, almeno per le nostre necessità. Innumerevoli tipi di origano di cui fingiamo di riuscire ad assaporare le differenze quando li usiamo – “Ah questo è l’origano greco, ma certo”. Un rosmarino che ci siamo completamente dimenticati di possedere, nascosto in un angolo del balcone, ma che pare avere sopportato bene la nostra indifferenza.
Alcune piante aromatiche sono sopravvissute all’inverno. Altre no. Alcune sono morte improvvisamente lasciandoci un vuoto nel cuore. Ognuna ci ha lasciato un’importante lezione.
Vi avevamo già fornito una guida pratica per l’orto in balcone. Oggi voglio darvi tutto un altro tipo di consigli. Ecco tutto quello che, da parvenu completa nel mondo dei possessori di piantine da balcone, ho imparato nell’ultimo anno.
Lezioni di vita dalle piante aromatiche
Il basilico fa storia a sé.
Sul serio. Non è come le altre piante aromatiche perciò non aspettatevi si comporti come tale. Consideratelo come la piantina da balcone maudit, la ribelle che non corrisponde mai alle aspettative che altri hanno su di lei. Qui scoprite il perché.
Le piante sanno stupirti.
Un po’ come le persone ma forse di più. Quest’inverno abbiamo lasciato tutte le aromatiche sul balcone (non giudicateci: lo slancio green iniziale si era esaurito) al loro destino. Prezzemolo, salvia e finocchietto sono sopravvissuti e ora se ne stanno lì, impertinenti nel loro rigoglio, come se non avessero passato giorni interi sotto lo zero.
La dipendenza affettiva è un problema vostro.
Non riversate i vostri attachment issues sulle vostre piantine. Non dovete controllarle tutti i giorni a tutte le ore, non dovete spostarle (forse le piante in natura si spostano? Non mi risulta che le radici glielo permettano), non dovete innaffiarle troppo perché, sorpresa sorpresa!, a volte fa più danni dell’annaffiarle troppo poco.
Il sapore è diverso.
Le piante aromatiche sono molto carine da vedere (non proprio tutte ecco – sì, finocchietto, sto parlando di te) ma soprattutto sono molto utili. Avete mai fritto le foglioline di salvia coltivate da voi medesimi? O condito i noodles con il vostro coriandolo*? La differenza a livello gustativo, rispetto a quelle triste piante aromatiche del supermercato avvolte nella plastica, è innegabile.
La provenienza fa la differenza.
No, la pianta aromatica del supermercato non è uguale alla pianta aromatica del vivaio, o anche solo del negozietto bio. Ma questo vale per tutta la vostra spesa e questo è il motivo per cui dovreste fare più spesa nei mercati. Qui i nostri consigli sui mercati di Bologn e quelli su Torino.
* se siete di quelle persone a cui non piace il coriandolo non credo di voler discutere con voi.