Chiunque abbia fatto un viaggio in Indonesia, Malesia o in Thailandia (io sono fra questi) inevitabilmente si è fatto un’opinione sul durian. È un frutto che si odia o si ama: non ci sono mezze misure.
Per inquadrare meglio la questione, basta dire che in molte nazioni del sudest asiatico il suo consumo viene vietato sui mezzi pubblici, in taxi, negli hotel e in generale nei locali chiusi. Il motivo? Il durian ha un odore fortissimo, al limite del sopportabile, non a caso è considerato il frutto più puzzolente al mondo.
Il Durian e il suo odore inconfondibile
Alcuni lo classificano come un sentore di cipolla, altri lo associano al carburante, altri ancora a una fuga di gas o alle fognature. L’odore del durian è legato alla presenza di acido solfidrico e ad altri solfiti, che si sprigionano durante l’apertura della buccia generando numerose sostanze volatili. Tra i turisti, non tutti hanno il coraggio di assaggiarlo. Tuttavia chi decide di “turarsi il naso” può vivere un’esperienza fuori dal comune e addirittura finire con l’apprezzare moltissimo la ricchezza gustativa del durian. Non è così per tutti, sia chiaro: c’è chi, anche dopo averlo provato, resta tra le fila degli haters. Ma il gruppo di chi si ricrede è ben nutrito e io sono tra questi.
Una prelibatezza in Malesia e Thailandia (frutto strano in Occidente)
I gusti sono gusti e ciò che per molti (leggi: i palati occidentali, in primis) può essere fastidioso, per altri (specialmente quelli orientali) si rivela un’irresistibile prelibatezza, tanto che sulle bancarelle delle città asiatiche il durian viene venduto (intero, sbucciato, preparato in vaschette) a un prezzo mediamente più alto rispetto alle altre varietà di frutta. In Thailandia e Malesia il durian è considerato il frutto nazionale, anzi, il “re della frutta”. Attualmente la Thailandia produce 700 mila tonnellate di durian all’anno (delle quali 400 mila esportate in Cina e ad Hong Kong), mentre Malesia e Indonesia si attestano a 265 mila tonnellate ciascuna. A Chantaburi, in Thailandia, a maggio va in scena il World Durian Festival, mentre nelle Filippine si può partecipare al Festival di Kadayawan.
Frutto spinoso e versatile
Ma cos’è che rende questo frutto così speciale? Durian in lingua malese significa “frutto spinoso” e in effetti la sua coriacea buccia verde-marrone è ricca di tante protuberanze appuntite e spesse: per aprirla è necessario utilizzare un paio di guanti protettivi. Insieme alla mano di Buddha è uno dei frutti che più spesso si categorizza come “strano”, almeno in Occidente. La polpa varia dal giallo pallido al rossastro e può essere consumata in varie fasi di maturazione, sia fresca sia come ingrediente di altre preparazioni; anche i semi sono commestibili previa tostatura. Ma veniamo al dunque: che sapore ha il durian?
Qual è il sapore del Durian?
Nel XIX secolo il naturalista gallese Alfred Russel Wallace ha descritto la polpa come “una ricca crema aromatizzata al sapore di mandorle”. A inizio Novecento il botanico italiano Odoardo Beccari, nel suo saggio Malesia: raccolta di osservazioni botaniche intorno alle piante dell’arcipelago Indo-Malese e Papuano riprende le parole del collega britannico e ne ribalta il punto di vista. “Le opinioni sul durio (è l’italianizzazione del nome, NdR), come frutto commestibile, sono della natura più opposta. In generale si può asserire che nelle regioni dove il Durio prospera, gli indigeni lo considerano senza eccezione come il re dei frutti. Ai forestieri invece da principio risulta disgustoso e ripugnante per il suo grave odore, ma in seguito anche a loro sembra piacere tanto quanto agli indigeni.
Wallace scrive che la sensazione di mangiare il durio è talmente speciale che per provarla val la pena di fare il viaggio nell’Estremo Oriente. Io, che ho avuto molta esperienza col durio, ho trovato invece disgustoso il suo odore e nauseante la polpa, e l’ho trovata mangiabile solo nei frutti non perfettamente maturi. Come vedete, persino gli esperti hanno pareri opposti sul tema!
Durian, i cibi giusti per assaggiarlo
In questi casi la soluzione è una sola: provare. E se la polpa del durian confezionata e venduta fresca nelle bancarelle vi sembra troppo per un primo approccio, potete avvicinarvi a questo originalissimo frutto assaggiandolo all’interno di qualche preparazione. Un grande classico nei paesi del Sud Est asiatico è il gelato al durian, ma anche le chips e la pizza al durian non scherzano quanto a street food locali.
In Malesia vanno forti le crepes al durian, ma ci sono anche i pancake, le pastelle e persino il tronchetto di Natale al durian. Infine, gli amanti dei condimenti orientali possono assaggiare il tempoyak, una salsa a base di durian fermentato.